Ti direi, se servisse, che hai ragione,
l'autunno è troppo lungo,
il traffico intasato,
a conti fatti ti ricordo un fungo,
le cose belle tutte nel passato
e quanta polvere sulle poltrone.
Scorderei, se servisse, i tuoi segreti,
i pochi, beninteso,
che non hai fatto in tempo,
tra un crampo e mollemente un braccio teso,
a mordere tra i denti nottetempo
e sulle mura danzano inquieti.
Ti darei, se servisse, la mia spalla,
parole di conforto,
o complici silenzi,
quando il coltello gira più contorto
e troppo sanno d'acido gli assenzi,
perduta tra i miasmi della stalla.
Porgerei, se servisse, le mie scuse,
pur non essendo il tarlo,
il cardine del mondo,
solo perché qualcuno deve farlo,
né importa aver girato tanto in tondo
se trovi nello specchio mille accuse.
Bellissima.
ReplyDeleteHai cambiato stile.
E poi ti ho ritrovato.
Ti perdono l'ottimismo :)
DeleteNon è ottimismo, ma grazie comunque : )
ReplyDeleteAllora diciamo: l'abitudine : )
Delete[Cancello molto più di prima, ma lunga è la strada del silenzio...]
Non è ottimismo, ma grazie comunque : )
ReplyDeleteCancello molto più di prima: l'ho visto!
ReplyDeleteLunga la strada è sempre, ma si percorre.