Saturday, July 06, 2013

Troppa folla.

A vent'anni è facile ammazzarsi. Basta un accordo, che tu lo suoni o che lo ascolti, una chitarra o una tastiera vintage. A quarant'anni, a ben vedere, è uguale. Solo che i freni mordono di più. E inoltre, a ben vedere, tu sei più vintage del tuo garage. Cominci a chiederti, a quel punto, quand'è che hai cominciato a chiederti perché. Ti sembra ieri. Per farla facile sei maschio, e allora giocoforza ad una donna tornerai - quella con cui, va da sé, non sarai stato mai. E non le chiederai ragioni né pigioni: ti fermerai sull'uscio dell'angoscia, se va bene, e non sarai importuno, timido e gratuito. Le volte, le troppe volte che hai ceduto non è servito ad altro che all'ipertrofia del nulla, né quindi cerchi culla alcuna al tuo parlare invano. E d'altra parte. Chi potrebbe. Chi saprebbe. Chi vorrebbe dare fiato alla mostruosità del fato? Nove miliardi sono fin troppo faticosi a scriversi, figurati capirli, prenderli, vederli. Non scherziamo. Sarebbe così bello dire tutto - ma la pelle, perdio, tutta la pelle... Non sono mai riuscito a scrivere un diario.

4 comments:

  1. Invece ci riesci benissimo... è un diario dell'anima, questo :)

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    1. Mi arrendo, Pearl.
      Quasi una settimana e penso sempre lo stesso: il tuo commento è spiazzante.
      Nel bene e nel male.
      Rilancio la palla, perché dire altro sarebbe dire troppo, eppure mi "conosci"...

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  2. Beh, scusami, non replicherò :)
    Ciao.

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